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Galline colorate: lo sguardo ironico dell’artista Francesca Pastore sul mondo Guardava l’infinito, il mare lontano attraverso il piccolo rettangolo nel muro bianco di una lammia di Pisticci in Lucania la piccola Francesca. E quella finestrella è diventata fonte di ispirazione di uno dei periodi più fecondi di Francesca pittrice. Francesca ha poi osato uscire, camminare per le strade del mondo, incontrare persone, toccare cose, continuando a guardare, guardare intorno a se a trecento sessanta gradi con la meraviglia, lo stupore e a volte il dolore di una bambina di fronte al mistero della vita. Ha dipinto, ha scolpito gabbiani che si librano nell’azzurro e nel bianco, rose che sembrano sanguinare sulla tela, frotte di pesci colorati, bassorilievi di madonne estatiche. Nel suo percorso artistico ha così dipinto colori, scolpito volti, corpi, fiori,animali alternando sorriso e dolore. Le galline che possono volgere il loro sguardo a trecento sessanta gradi, rappresentano lo sguardo di Francesca sul mondo di oggi, uno sguardo ironico ma anche di speranza nonostante la follia umana. “Io credo che ogni opera pittorica o scultorea oltre a dare piacere, deve suscitare stupore” Rispondeva così Francesca Pastore al giornalista che la intervistava e così infatti le galline colorate che ci accolgono sulle scale dei Sassi di Matera suscitano meraviglia, stupore, piacere. Rosalba Scavia |
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