Panta rei
La bellezza dei lavori di Francesca Pastore consiste nel continuo movimento, che potrebbe essere definito cosmico. “Raccontarlo” non è facile. E’ come prendere a mani nude un pesce, che appare e scompare fra le onde. Il pesce fuggente, l’acqua senza forma sono i temi principali delle opere dell’artista, ma anche le metafore della vita sottoposta ad una eterna trasformazione, ad un viaggio misterioso verso lo sconosciuto. Francesca Pastore non pretende di trovare le risposte assolute (dove ci porta questo imprevedibile fiume? Che senso ha? Qual’è il suo scopo?), ma ci ricorda, che siamo qui soltanto di passaggio.
Lo dice senza tristezza e con grande pace e umiltà, mostrando un profondo consenso a questo mondo inafferrabile. I suoi pesci giocano, le sue acque brillano di colori, le sue lune e i suoi soli volano abbracciati. Qui non esistono conflitti, qui governa un flusso universale, qui le forme ondegianti si adattano una all’altra. Qui c’è la vita. Il movimento genera il suono (che è anche un’onda). Per questo e opere di Francesca Pastore “suonano”. A volte in modo diretto, attraverso le immagini delle note. A volte sono una conseguenza della composizione, come nel quadro Viaggio, dove un’onda dinamica di pesci, ci fa quasi sentire il rumore dell’acqua.
Tutti i suoni sono naturali, perchè nascono fra acqua, luna, sole, fiori e animali. Ma essendo sospesi in uno spazio indefinito, in un paesaggio astratto, fanno anche pensare ad una musica interplanetaria, o come avrebbero detto i Pitagorici musica delIe sfere.
Ma devo confessare una cosa. Le opere di Francesca Pastore mi intimidiscono. Perchè? Perchè ridono di me: “Inutilmente sforzi la tua mente e analizzi i nostri corpi. Vuoi catturarci, ma non ci riuscirai mai. Appena cercherai di fermarci, ti scivoleremo dalle mani. No, non è una cattiveria. Sono le leggi della natura. Pantha rei, pantha rei, signora”.
Non mi rimane niente d’altro che smettere di parlare e tuffarmi nelle onde, lasciando la mia mente a riva. Sì, questa è un’ottima dea. Fatelo anche voi. Non pensate, riposate! E sopratutto divertitevi! Grazie, Franci, che ci hai dato questa bellissima opportunità.
Eliza Piotrowska
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